Campi Flegrei, prossima eruzione del vulcano più grande d’Europa?
Stanno suscitando qualche preoccupazione le ultime scosse di terremoto che si sono sviluppate a Napoli, precisamente nei: Campi Flegrei. Per chiunque non conoscesse questa zona, essa è costantemente sottoposta a controlli da parte dell’istituto di sismografia italiana, a causa della sua storia e dei suoi fenomeni.
A Napoli non c’è solo il vulcano: Vesuvio, che da sempre è considerato come un “vulcano dormiente”, lui è la punta dell’iceberg. Infatti Napoli si trova su un super vulcano. Attaccata alla zona tra Pozzuoli e i Campi Flegrei che già nell’antichità, durante l’espansione dell’Impero Romano, era conosciuta come la zona che arde. Praticamente si tratta di una vastissima area vulcanica, ma con vulcani che sono sotto i fondali marini.
Definita dagli esperti come una delle più grandi caldere al mondo. Consideriamo che le caldere, in tutto il globo, sono appena 5, ebbene i Campi Flegrei sono appunto la numero 5.
Da 40 anni si stava tranquilli
La zona dei Campi Flegrei si estende per circa 12 chilometri di lunghezza e per 15 chilometri di larghezza ed è una zona molto popolata. Insieme a Pompei, rasa al suolo circa 2.000 anni fa, è una delle colonie greco-romana tra le più antiche ed ha una grande densità di abitanti.
Il 26 settembre, intono alle 5 del mattino, migliaia di persone si sono riversate in strada a causa di un forte terremoto, sciame sismico. Tra le prime dichiarazioni che hanno fatto c’è stata quella di dire: da 40 anni si stava tranquilli.
Premesso che presso i Campi Flegrei ci sono molti eventi vulcanici come: fumi e sbuffi sulfurei che si alzano dalle spaccature del terreno che si aprono e chiudono come se esso ribollisse. Odore di zolfo e addirittura ozono. Sorgenti di acqua calda che poi si ritirano nel giro di qualche settimana. Se andiamo a vedere quello che viene testimoniato direttamente dai residenti, si nota che i Campi Flegrei sono una zona vulcanica attiva.
Tuttavia, in questi 40 anni, non ci sono mai tati gravi movimenti sismici. Vero è che si avvertivano, almeno una volta all’anno, delle aperture nei terreni, strade e nei marciapiedi, ma non movimenti gravi.
Mentre il 26 settembre c’è stato un terremoto di magnitudo 4.2. Palazzi e terreno, strade e abitazioni, sono state scosse in modo spaventoso creando diversi problemi strutturali. Non ci sono gravi danni, ma comunque era da 40 anni che non si avvertiva uno sciame sismico di queste dimensioni.
Il terreno che si muove
Le spaccature che si aprono nei fondali marini nei pressi dei Campi Flegrei e poi all’interno di questa zona, non sono anormali, anzi. Continuamente ci sono comparse delle fumarole e di sorgenti termali, come perfino di spaccature del terreno. In alcuni punti, che non sono accessibili al pubblico, il terreno sembra che ribolle. Soprattutto, questo super vulcano marino, ha i fondali marini che si muovono e che tendono a mostrare anche delle perdite di lava da cui si sviluppano poi degli sbuffi di vapore bollente.
In base a quello che è dichiarato dall’osservatorio sismologico della Campania, facente parte dell’organizzazione sismologia italiana, afferma che è da circa 70 anni che c’è un’attività anomala e altalenante ai Campi Flegrei.
L’ultima eruzione nei Campi Flegrei è avvenuta intorno al 1500, ma in questo periodo la popolazione era circa un quinto di quella attuale. Ad oggi non ci sono allarmi di una prossima eruzione, almeno in base agli ultimi rilevamenti. Grazie alle fuoriuscite di magma e lava che avvengono nei fondali marini, dove ci sono delle spaccature evidenti, non c’è una pressione tale che potrebbe far temere una probabile eruzione. Tuttavia c’è molta preoccupazione per quello che sta capitando poiché i Campi Flegrei potrebbero risvegliare persino il Vesuvio e quindi l’esplosione potrebbe essere devastante e avvenire in pochi minuti.
Nonostante in questi ultimi giorni, dopo il 26 settembre, si è parlato addirittura di evacuare la zona dei Campi Flegrei, dati gli ultimi controlli, c’è stato il: rientro dell’allarme.
03-10-2023
